venerdì 23 dicembre 2011

Denuncia preventiva, Beinasco, Collegno, Orbassano, Rivalta, Rivoli, Vinovo 23 dicembre 2011

Nichelino 23/12/2011

Alla Cortese Attenzione:

Sindaco di Collegno, Silvana Accossato

Ass. Promozione della Salute, Franco Tenivella

Ass. Agricoltura, Barbara Martina

Piazza del Municipio, 1

Collegno (TO)

p.c. Procuratore della Repubblica


Ill.mo Sig. Sindaco Silvana Accossato, gentili Assessori,


con la presente volevamo porre alla Vostra cortese attenzione alcuni dettagliati studi (scientificamente approvati) che, in modo scientifico, evidenziano i pericoli per la salute delle emissioni degli inceneritori.

Nichelino 23/12/2011

Alla Cortese Attenzione:

Sindaco di Vinovo, Maria Teresa Maio

Ass. all'Ambiente, Maria Pagliassotto

Piazza Guglielmo Marconi 1

10048 Vinovo (TO)

p.c. Procuratore della Repubblica


Ill.mo Sig. Sindaco Maria Teresa Meo, gentili Assessori,


con la presente volevamo porre alla Vostra cortese attenzione alcuni dettagliati studi (scientificamente approvati) che, in modo scientifico, evidenziano i pericoli per la salute delle emissioni degli inceneritori.

Nichelino 23/12/2011

Alla Cortese Attenzione:

Sindaco di Orbassano, Eugenio Gambetta

Vice Sindaco Ass. Agricoltura, Walter Alessio

Ass. all'Ambiente, Giovanni Gallo

Ass. ai rifiuti, Elvi Rossi

Piazza Umberto I, n.°5

10043 Orbassano (TO)

p.c. Procuratore della Repubblica


Ill.mo Sig. Sindaco Engenio Gambetta, gentili Assessori,


con la presente volevamo porre alla Vostra cortese attenzione alcuni dettagliati studi (scientificamente approvati) che, in modo scientifico, evidenziano i pericoli per la salute delle emissioni degli inceneritori.

Nichelino 23/12/2011

Alla Cortese Attenzione:

Sindaco di Rivalta, Amalia Neirotti

Vice Sindaco Ass. Ass. all'Ambiente, Sergio Muro

Ass. Agricoltura, Claudio Sussolano

Via Balma, 5

10040 Rivalta di Torino (TO)

p.c. Procuratore della Repubblica


Ill.mo Sig. Sindaco Amalia Neirotti, gentili Assessori,


con la presente volevamo porre alla Vostra cortese attenzione alcuni dettagliati studi (scientificamente approvati) che, in modo scientifico, evidenziano i pericoli per la salute delle emissioni degli inceneritori.


Nichelino 23/12/2011

Alla Cortese Attenzione:

Sindaco di Beinasco, Maurizio Piazza

Ass. Politiche per la salute, Ernesto Ronco

Ass. all'Ambiente, Maurizio Piazza

Ass. Igiene Urbana, Maurizio Piazza

Ass. Agricoltura, Antonino Battaglia

Piazza Vittorio Alfieri, 7

10092 Beinasco (TO)

p.c. Procuratore della Repubblica


Ill.mo Sig. Sindaco Maurizio Piazza, gentili Assessori,


con la presente volevamo porre alla Vostra cortese attenzione alcuni dettagliati studi (scientificamente approvati) che, in modo scientifico, evidenziano i pericoli per la salute delle emissioni degli inceneritori.


Nichelino 23/12/2011

Alla Cortese Attenzione:

Sindaco di Rivoli, Franco Dessì

Ass. all'Ambiente, Massimo Fimiani

Corso Francia, 98

10098 Rivoli (TO)

p.c. Procuratore della Repubblica


Ill.mo Sig. Sindaco Franco Dessì, gentili Assessori,


con la presente volevamo porre alla Vostra cortese attenzione alcuni dettagliati studi (scientificamente approvati) che, in modo scientifico, evidenziano i pericoli per la salute delle emissioni degli inceneritori.




Denuncia preventiva, Sindaco Torio Presidente Provincia e Presidente Regione 22 12 2011

Nichelino 22/12/2011

Alla Cortese Attenzione:

Sindaco di Torino, Piero Fassino

Vice Sindaco Ass. Partecipazioni societarie, Tom Dealessandri

Ass. all'Ambiente, Enzo Lavolta

Ass. Agricoltura, Giuliana Tedesco

Piazza Palazzo di città, 1

10122 Torino (TO)

p.c. Procuratore della Repubblica


Ill.mo Sig. Sindaco Piero Fassino, gentili Assessori,


con la presente volevamo porre alla Vostra cortese attenzione alcuni dettagliati studi (scientificamente approvati) che, in modo scientifico, evidenziano i pericoli per la salute delle emissioni degli inceneritori.



Nichelino 23/11/2011

Alla Cortese Attenzione:

Presidente Regione Piemonte, Roberto Cota

Ass. alla Salute, Paolo Monferino

Ass. all'Ambiente, Roberto Ravello

Ass. Agricoltura, Claudio Sacchetto

Piazza Castello, 165

Torino (TO)

p.c. Procuratore della Repubblica


Ill.mo Sig. Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, gentili Assessori,


con la presente volevamo porre alla Vostra cortese attenzione alcuni dettagliati studi (scientificamente approvati) che, in modo scientifico, evidenziano i pericoli per la salute delle emissioni degli inceneritori.



Nichelino 22/12/2011

Alla Cortese Attenzione:

Presidente Provincia di Torino, Antonio Saitta

Ass. all'Agricoltura, Marco Balagna

Ass. all'Ambiente, Roberto Ronco


Via Maria Vittorio, 12

10123 Torino (TO)

p.c. Procuratore della Repubblica


Ill.mo Sig. Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta, gentili Assessori,


con la presente volevamo porre alla Vostra cortese attenzione alcuni dettagliati studi (scientificamente approvati) che, in modo scientifico, evidenziano i pericoli per la salute delle emissioni degli inceneritori.


mercoledì 21 dicembre 2011

Denuncia preventiva Sindaco di Moncalieri 21 12 2011

Nichelino 21/12/2011
Alla Cortese Attenzione:
Sindaco di Moncalieri, Roberta Meo
Ass. Politiche sanitarie, Glauco Giacomelli
Ass. all'Ambiente, Nicolò Coriolani
Ass. Agricoltura, Raffaele Iozzino
Piazza Vittorio Emanuele II
10024 Moncalieri (TO)
p.c. Procuratore della Repubblica

Ill.mo Sig. Sindaco Roberta Meo, gentili Assessori,

con la presente volevamo porre alla Vostra cortese attenzione alcuni dettagliati studi (scientificamente approvati) che, in modo scientifico, evidenziano i pericoli per la salute delle emissioni degli inceneritori.

Tale documentazione è stata preparata da personale medico certificato e preparato, fra cui ci preme citare il compianto dottor Roberto Topino, specialista in medicina del Lavoro, la dottoressa Rosanna Novara, biologa specializzata in oncologia, oltre che il dottor Marino Ruzzinenti; Alleghiamo inoltre il 4° rapporto della Società Britannica di Medicina Ecologica, effettuato sempre in materia di smaltimento di rifiuti e impatto degli inceneritori sull'ambiente; il rapporto dei medici francesi; un recente studio “Burden of disease from municipal solid waste incinerators” che valuta il carico di malattie/morti/ anno per 4 inquinanti emesse da impianti; lo studio della commissione AIOM “Ambiente e Tumori” in particolare lo studio della Dr.ssa Patrizia Gentilini e dal Dr Valerio Gennaro sugli inceneritori; lo studio sul picco della salute Dr.ssa Patrizia Gentilini; “Che cosa sono le nanopatologie?” del Dr Stefano Montanari; “Tabella della morte” redatta dall'Ing. Renato Carbone, i seguenti link:
http://www.youtube.com/watch?v=mjZdoaKLhXA, intervista della Dr ssa Patrizia Gentilini;
http://www.youtube.com/watch?v=iKRNIBaS-gM&feature=related, intervista del Dr Stefano Montanari.
Come potete notare leggendo i documenti che vi alleghiamo, la scelta di avvallare la costruzione di quello che Voi definite un “termovalorizzatore”, ma che secondo le sue reali funzioni e un inceneritore o, più prosaicamente “mostro” (considerando i suoi nefasti effetti) è poco attenta alle esigenze della cittadinanza e di chi la compone.
Sappiamo che molti Vostri colleghi di partito così come anche colleghi politici della fazione a Voi opposte, ritengono questa forma di distruzione dei rifiuti una risorsa, negando ogni forma di legame fra questo tipo di tecnologia e l'aumento di patologie come carcinomi o similari.
Ci permetterete però di sottolineare come in realtà come Brescia, dove esiste un inceneritore che è considerato un modello – e da cui si sta prendendo spunto per realizzare quello del Gerbido – il tasso di mortalità da cancro è aumentato, così come la contaminazione da diossina negli allevamenti di ovini che si sono nutriti nei campi vicino all'impianto.
Tutto questo, correlato agli studi che alleghiamo insieme alla presente, rendono molto instabili le teorie dei “pro termovalorizzatori”.
Tutti noi crediamo, o forse credevamo. nell’operato degli amministratori locali: v'era la certezza che su temi importanti come la salute, la politica sapesse affrontare le varie problematiche con l’occhio attento della puerpera che vigila e nel contempo difende il figlioletto. Con grande rammarico, però, i fatti hanno dimostrato il contrario.
Lei, signor Sindaco, insieme alla Sua amministrazione, ha fatto prevalere gli interessi di partito sul diritto alla vita dei cittadini e dei loro figli, perché nonostante i legittimi dubbi sorti verso questa tecnologia, lei ha scelto la via più semplice: accettiamo senza porci quesiti, tanto dicono che non fa male.
Siamo sicuri che, leggendo la documentazione che le abbiamo consegnato, avrà la forza, insieme alla nostra Amministrazione, di strapparsi alle logiche partitiche e far prevalere il buon senso e l'amore verso i vostri concittadini, oltre che l'ambiente che ci ospita tutti, utilizzando, per quanto vi è possibile, tutti i mezzi a vostra disposizione per ostacolare la realizzazione del “mostro”.

Nonostante tutto, per obbligo morale Vi ricordiamo che in base:
All'art. 32 della Costituzione che obbliga moralmente e nei fatti l'Amministrazione a pensare in primis al bene comune della cittadinanza, Voi compresi;
Al Principio di precauzione (fonte:http://europa.eu/legislation_summaries/consumers/consumer_safety/l32042_it.htm) bisogna garantire un livello appropriato di protezione dell'ambiente e della salute.


In base a quanto esposto sopra Vi riterremo personalmente responsabili per tutti, gli eventuali, danni creati alle persone, agli animali, all'aria, all'acqua ed alla terra.

Distinti Saluti





Il Presidente di ANIMO Nichelino
Massimo D'Ambrosio

martedì 20 dicembre 2011

Denuncia preventiva Grugliasco 20 12 2011

Nichelino 20/12/2011

Alla Cortese Attenzione:

Sindaco di Grugliasco, Marcello Mazzù

Ass. all'Ambiente, Federica Petrucci

Ass. Lavori Pubblici, Luigi Musarò

Ass. Agricoltura, Anna Maria Cuntrò

Piazza Matteotti, 50

Grugliasco (TO)

p.c. Procuratore della Repubblica


Ill.mo Sig. Sindaco Marcello Mazzù, gentili Assessori,


con la presente volevamo porre alla Vostra cortese attenzione alcuni dettagliati studi (scientificamente approvati) che, in modo scientifico, evidenziano i pericoli per la salute delle emissioni degli inceneritori.


Tale documentazione è stata preparata da personale medico certificato e preparato, fra cui ci preme citare il compianto dottor Roberto Topino, specialista in medicina del Lavoro, la dottoressa Rosanna Novara, biologa specializzata in oncologia, oltre che il dottor Marino Ruzzinenti; Alleghiamo inoltre il 4° rapporto della Società Britannica di Medicina Ecologica, effettuato sempre in materia di smaltimento di rifiuti e impatto degli inceneritori sull'ambiente; il rapporto dei medici francesi; un recente studio “Burden of disease from municipal solid waste incinerators” che valuta il carico di malattie/morti/ anno per 4 inquinanti emesse da impianti; lo studio della commissione AIOM “Ambiente e Tumori” in particolare lo studio della Dr.ssa Patrizia Gentilini e dal Dr Valerio Gennaro sugli inceneritori; lo studio sul picco della salute Dr.ssa Patrizia Gentilini; “Che cosa sono le nanopatologie?” del Dr Stefano Montanari; “Tabella della morte” redatta dall'Ing. Renato Carbone, i seguenti link:

http://www.youtube.com/watch?v=iKRNIBaS-gM&feature=related, intervista del Dr Stefano Montanari;

http://www.youtube.com/watch?v=mjZdoaKLhXA, intervista della Dr ssa Patrizia Gentilini, ed infine la nostra interrogazione del 28/09/2010, nella quale Lei risponde alla domanda n.°5 affermando che alla “termodistruzione solo il rifiuti indifferenziato”.

Come potete notare leggendo i documenti che vi alleghiamo, la scelta di avvallare la costruzione di quello che Voi definite un “termovalorizzatore”, ma che secondo le sue reali funzioni e un inceneritore o, più prosaicamente “mostro” (considerando i suoi nefasti effetti) è poco attenta alle esigenze della cittadinanza e di chi la compone.

Sappiamo che molti Vostri colleghi di partito così come anche colleghi politici della fazione a Voi opposte, ritengono questa forma di distruzione dei rifiuti una risorsa, negando ogni forma di legame fra questo tipo di tecnologia e l'aumento di patologie come carcinomi o similari.

Ci permetterete però di sottolineare come in realtà come Brescia, dove esiste un inceneritore che è considerato un modello – e da cui si sta prendendo spunto per realizzare quello del Gerbido – il tasso di mortalità da cancro è aumentato, così come la contaminazione da diossina negli allevamenti di ovini che si sono nutriti nei campi vicino all'impianto.

Tutto questo, correlato agli studi che alleghiamo insieme alla presente, rendono molto instabili le teorie dei “pro termovalorizzatori”.

Tutti noi crediamo, o forse credevamo. nell’operato degli amministratori locali: v'era la certezza che su temi importanti come la salute, la politica sapesse affrontare le varie problematiche con l’occhio attento della puerpera che vigila e nel contempo difende il figlioletto. Con grande rammarico, però, i fatti hanno dimostrato il contrario.

Lei, signor Sindaco, insieme alla Sua amministrazione, ha fatto prevalere gli interessi di partito sul diritto alla vita dei cittadini e dei loro figli, perché nonostante i legittimi dubbi sorti verso questa tecnologia, lei ha scelto la via più semplice: accettiamo senza porci quesiti, tanto dicono che non fa male.

Siamo sicuri che, leggendo la documentazione che le abbiamo consegnato, avrà la forza, insieme alla nostra Amministrazione, di strapparsi alle logiche partitiche e far prevalere il buon senso e l'amore verso i vostri concittadini, oltre che l'ambiente che ci ospita tutti, utilizzando, per quanto vi è possibile, tutti i mezzi a vostra disposizione per ostacolare la realizzazione del “mostro”.


Nonostante tutto, per obbligo morale Vi ricordiamo che in base:



In base a quanto esposto sopra Vi riterremo personalmente responsabili per tutti, gli eventuali, danni creati alle persone, agli animali, all'aria, all'acqua ed alla terra.




Non ereditiamo il mondo dai nostri padri, ma lo prendiamo in prestito dai nostri figli”

(proverbio dei nativi americani)


Distinti Saluti

Il Presidente di ANIMO Nichelino

Massimo D'Ambrosio

lunedì 19 dicembre 2011

Denuncia preventiva 19 dicembre 2011

Nichelino 19/12/2011

Alla Cortese Attenzione:

Sindaco di Nichelino, Giuseppe Catizone

Ass. alla Salute, Carmen Bonino

Ass. all'Ambiente, Aurora Andrea Di Benedetto

Ass. all'Igiene Urbana, Raffaele Riontino

Ass. Agricoltura, Alessandro Azzolina

Ass. Trasparenza, Diego Sarno

p.c. Procuratore della Repubblica


Ill.mo Sig. Sindaco Giuseppe Catizone, gentili Assessori,


con la presente volevamo porre alla Vostra cortese attenzione alcuni dettagliati studi che, in modo scientifico, evidenziano i pericoli per la salute delle emissioni degli inceneritori.


Tale documentazione è stata preparata da personale medico certificato e preparato, fra cui ci preme citare il compianto dottor Roberto Topino, specialista in medicina del Lavoro, la dottoressa Rosanna Novara, biologa specializzata in oncologia, oltre che il dottor Marino Ruzzinenti; Alleghiamo inoltre il 4° rapporto della Società Britannica di Medicina Ecologica, effettuato sempre in materia di smaltimento di rifiuti e impatto degli inceneritori sull'ambiente; il rapporto dei medici francesi; un recente studio “Burden of disease from municipal solid waste incinerators” che valuta il carico di malattie/morti/ anno per 4 inquinanti emesse da impianti; lo studio della commissione AIOM “Ambiente e Tumori” in particolare lo studio della Dr.ssa Patrizia Gentilini e dal Dr Valerio Gennaro sugli inceneritori; lo studio sul picco della salute Dr.ssa Patrizia Gentilini; “Che cosa sono le nanopatologie?” del Dr Stefano Montanari; “Tabella della morte” redatta dall'Ing. Renato Carbone.

Come potete notare leggendo i documenti che vi alleghiamo, la scelta di avvallare la costruzione di quello che Voi definite un “termovalorizzatore”, ma che secondo le sue reali funzioni e un inceneritore o, più prosaicamente “mostro” (considerando i suoi nefasti effetti) è poco attenta alle esigenze della cittadinanza e di chi la compone.

Sappiamo che molti Vostri colleghi di partito così come anche colleghi politici della fazione a Voi opposte, ritengono questa forma di distruzione dei rifiuti una risorsa, negando ogni forma di legame fra questo tipo di tecnologia e l'aumento di patologie come carcinomi o similari.

Ci permetterete però di sottolineare come in realtà come Brescia, dove esiste un inceneritore che è considerato un modello – e da cui si sta prendendo spunto per realizzare quello del Gerbido – il tasso di mortalità da cancro è aumentato, così come la contaminazione da diossina negli allevamenti di ovini che si sono nutriti nei campi vicino all'impianto.

Tutto questo, correlato agli studi che alleghiamo insieme alla presente, rendono molto instabili le teorie dei “pro termovalorizzatori”.

Tutti noi crediamo, o forse credevamo. nell’operato degli amministratori locali: v'era la certezza che su temi importanti come la salute, la politica sapesse affrontare le varie problematiche con l’occhio attento della puerpera che vigila e nel contempo difende il figlioletto. Con grande rammarico, però, i fatti hanno dimostrato il contrario.

Lei, signor Sindaco, insieme alla Sua amministrazione, ha fatto prevalere gli interessi di partito sul diritto alla vita dei cittadini e dei loro figli, perché nonostante i legittimi dubbi sorti verso questa tecnologia, lei ha scelto la via più semplice: accettiamo senza porci quesiti, tanto dicono che non fa male.

Siamo sicuri che, leggendo la documentazione che le abbiamo consegnato, avrà la forza, insieme alla nostra Amministrazione, di strapparsi alle logiche partitiche e far prevalere il buon senso e l'amore verso i vostri concittadini, oltre che l'ambiente che ci ospita tutti, utilizzando, per quanto vi è possibile, tutti i mezzi a vostra disposizione per ostacolare la realizzazione del “mostro”.


Nonostante tutto, per obbligo morale Vi ricordiamo che in base:


In base a quanto esposto sopra Vi riterremo personalmente responsabili per tutti, gli eventuali, danni creati alle persone, agli animali, all'aria, all'acqua ed alla terra.



Non ereditiamo il mondo dai nostri padri, ma lo prendiamo in prestito dai nostri figli”

(proverbio dei nativi americani)


Distinti Saluti



Il Presidente di ANIMO Nichelino


Massimo D'Ambrosio

venerdì 16 dicembre 2011

Comunucato Stampa 09 dicembre 2011

20 PETIZIONI TRA TORINO E PROVINCIA PER DIRE “NO ALL’INCENERITORE”

Cresce il numero di Comuni dove si raccolgono firme contro l’impianto del Gerbido,

minaccia per l’ambiente e la salute dei cittadini,

a fronte di strategie più salubri, economiche ed efficaci per lo smaltimento dei rifiuti

Il Coordinamento No Inceneritore Rifiutizero Torino ha scelto la strategia delle petizioni popolari per

portare all’attenzione delle amministrazioni comunali e dell’opinione pubblica i gravi rischi connessi

alla costruzione del nuovo inceneritore del Gerbido.

A meno di un mese dall’avvio della raccolta firme nel capoluogo (sul cui territorio sorgerà l’impianto), è

già salito a 20 il numero di Comuni in provincia di Torino in cui sono state intraprese le medesime

iniziative: oltre a Torino, anche ad Almese, Caselle, Buttigliera Alta, Borgaro, Beinasco, Collegno, Druento,

Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Rivalta, Rivoli, Pianezza, Piossasco, Rosta, San Mauro Torinese, Settimo

Torinese, Trofarello e Venaria Reale.

La richiesta principale che accomuna tutte le petizioni è l’immediata sospensione dei lavori di

costruzione dell’inceneritore. Non manca però un appello alle amministrazioni per il raggiungimento -

entro il 31 dicembre 2012 - di quota 65% nella raccolta differenziata e per il passaggio definitivo alla

modalità “porta a porta” sull’intera area urbana. Si chiede inoltre l’assunzione di iniziative presso

Provincia di Torino e Regione Piemonte allo scopo di ridefinire i piani di gestione dei rifiuti escludendo gli

impianti a combustione, promuovendo la graduale chiusura delle discariche nonché il raggiungimento

dell’obiettivo “rifiuti zero” entro il 2020.

Un obiettivo senz’altro ambizioso, quest’ultimo, tuttavia raggiungibile grazie ad una strategia che si basa su

5 pratiche fondamentali (le “5R”);

1. Riduzione della produzione dei rifiuti attraverso azioni sia normative nei confronti dei produttori, che

educative nei confronti dei consumatori.

2. Riparazione di beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici e così via, attraverso la

realizzazione di centri adibiti a tale scopo, che possono trovare posto all’interno di edifici già

esistenti, opportunamente riadattati.

3. Riuso dei beni ricuperati, una volta rivenduti sul mercato.

4. Riciclo attraverso la realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei

materiali, anche di quelli sfuggiti alla raccolta differenziata, finalizzato al reinserimento degli stessi

nella filiera produttiva.

5. Riprogettazione degli oggetti non riciclabili con fornitura di un feedback alle imprese produttrici

(realizzando così la “Responsabilità Estesa del Produttore”) in modo tale da diminuire il più possibile

l’impatto sull’ambiente.

Tale strategia è già attuata in diversi paesi nel mondo (Stati Uniti, Australia, Canada, Argentina, Filippine) e

anche in Italia, dove i comuni a “rifiuti zero” sono abitati da oltre 3 milioni di persone. Un tassello importante

è costituito dalla gestione a Freddo dei rifiuti attraverso il trattamento meccanico biologico (TMB):

questa valida alternativa all’incenerimento è stata sperimentata nella cittadina di Vedelago, in provincia di

Treviso, con ottimi risultati.

Tornando all’inceneritore del Gerbido, preoccupano soprattutto gli effetti negativi sulla salute umana

derivanti dalle emissioni dei fumi: la combustione dei rifiuti produce infatti diossine (cancerogeni certi),

nanopolveri (particelle di dimensioni più piccole dei PM 2,5) che i filtri non possono trattenere e che

penetrano in profondità nell’apparato respiratorio, metalli pesanti, ossidi di azoto e zolfo. Queste

particelle, assorbite dall’organismo attraverso l’aria e i cibi coltivati in terreni su cui esse ricadono,

indipendentemente dai limiti emissivi fissati per legge e sommandosi alle emissioni delle numerose altre fonti

inquinanti (ad esempio la tangenziale, la vicina azienda Servizi Industriali, ecc..) contribuiranno ad

aumentare tumori, patologie polmonari e cardiache, disturbi ormonali e del sistema immunitario.

Numerosi studi hanno già dimostrato che questi danni alla salute - la cui incidenza è maggiore fra i

bambini - sono reali e tali da determinare un incremento della mortalità fra i residenti in prossimità degli

inceneritori. Tali ricerche sono state condotte in Toscana, in Emilia Romagna, nei dintorni di Roma e di

Prato, su un campione di 25 Comuni sparsi in tutta Italia e in molte altre aree geografiche. Non mancano,

poi, esempi di inceneritori chiusi in ogni parte del Paese a causa di elevate emissioni, irregolarità nello

smaltimento degli scarti, mancata trasparenza nei controlli: fra questi ricordiamo Colleferro (RM), Pietrasanta

(LU), Melfi (PZ), Maglie (LE) e Scarlino (GR). Oltre alla diminuzione dell’aspettativa e della qualità di vita a

causa delle patologie sopra indicate, i modelli evidenziano anche ulteriori problemi, come nascite pretermine,

neonati con peso inferiore alla media, prevalenza di un sesso alla nascita e aborti spontanei.

Altra questione riguarda lo smaltimento delle ceneri prodotte dalla combustione dei rifiuti, visto che in

natura “nulla si crea e nulla si distrugge”: ogni tonnellata di queste ceneri contiene da 2 a 11 μg di diossina.

L’inceneritore non eliminerà, dunque, il problema delle discariche, poiché occorrerà crearne di nuove per

contenere questo tipo di rifiuti classificabili, di fatto, come “speciali”. Un’ultima, ma non trascurabile, criticità

ambientale riguarda l’aumento di traffico su gomma - si prevedono 100 autoarticolati in più al giorno -

che interesserà le strade nei dintorni dell’impianto: a tutt’oggi, infatti, non risulta in realizzazione il

collegamento ferroviario previsto inizialmente dal progetto (nonostante la vicinanza di un importante scalo

merci).

Dal punto di vista economico, a fronte di un trascurabile apporto alla rete del teleriscaldamento, il costo

totale dell’inceneritore del Gerbido si aggirerà intorno ai 503 milioni di euro, di cui 413 prestati dalle

banche dietro la garanzia di bruciare almeno 421 mila tonnellate annue di rifiuti per 20 anni. Cifre,

queste, che fanno temere una progressiva riduzione d’impegno, da parte degli enti pubblici, nel

raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata, dato che, una volta entrato in funzione, l’impianto

dovrà funzionare “a pieno ritmo” per permettere un conveniente ritorno sull’ingente investimento

effettuato (per di più in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando).

Ulteriori dubbi nascono in relazione alla delibera, recentemente approvata dal Consiglio Comunale di Torino,

sulla creazione della società “FCT Holding Srl” (Finanziaria Città di Torino). La finanziaria collocherà sul

mercato il 40% delle quote di alcune società acquisite, fra cui TRM Spa, a cui è stata affidata la

progettazione, costruzione e gestione dell’inceneritore. L’ingresso di soggetti privati - la cui ricerca del

profitto potrebbe confliggere con l’interesse pubblico proprio in un ambito così delicato come lo smaltimento

dei rifiuti - pone punti interrogativi sull’adeguatezza dei monitoraggi e degli interventi di manutenzione

che verranno condotti al Gerbido.

Ci sono molti motivi per dire “no” all’incenerimento dei rifiuti, un metodo che, in presenza delle valide

alternative esistenti, risulta dannoso e ormai superato, come hanno ormai compreso le autorità competenti di

molti Paesi dell’Unione Europea (Germania in testa), dove da tempo non vengono più costruiti nuovi

inceneritori. In Italia si continua, tuttavia, a scegliere questa strada, poiché la costruzione degli impianti

d’incenerimento viene inconsapevolmente finanziata dai cittadini attraverso un contributo del 7% sulla

bolletta della luce. Questo incentivo dato dallo Stato, chiamato CIP6, è illegale per l’UE, la quale ha

avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, che sarà presto sanzionata con una multa.

LE PETIZIONI POPOLARI sono scaricabili dal sito internet www.noinctorino.org, dove si possono anche

trovare le istruzioni per la raccolta firme e i documenti di approfondimento sulle ragioni del “no”

all’inceneritore del Gerbido. È possibile firmare o consegnare i propri fogli firmati ai banchetti allestiti

settimanalmente in Torino e nei Comuni limitrofi, oppure alle riunioni del coordinamento.

Ufficio Stampa

Coordinamento No Inceneritore Rifiutizero Torino

Tel. 370.710.18.55

E-mail stampa.rifiutizerotorino@gmail.com

domenica 4 dicembre 2011

COMUNICATO STAMPA

Con preghiera di pubblicazione integrale.

Cordiali saluti

Dott.ssa Patrizia Gentilini

COMUNICATO STAMPA

Sono stati presentati ieri a Bologna i risultati definitivi dello studio Moniter, studio avviato nel 2007 dalla Regione Emilia Romagna per indagare gli effetti sull’ambiente e sulla salute nelle popolazioni residenti in prossimità degli 8 inceneritori presenti sul territorio regionale. Tali risultati , in particolare l’incremento dei linfomi non Hodgkin nella coorte di Modena, appaiono come segnali di allarme circa l'esistenza di ricadute negative per la salute nelle popolazioni esposte alle emissioni di questi impianti ed appaiono coerenti con altre segnalazioni emerse dalla letteratura.

Abbiamo infatti appreso che ai rischi già segnalati di "piccoli per età gestazionale " ( ovvero di neonati di di peso inferiore alla nascita di quanto ci si sarebbe aspettato) e di "nascite pretermine", si aggiunge anche un “andamento crescente della prevalenza di aborti spontanei in relazione ai livelli di esposizione”, un “andamento crescente con l’esposizione a carico della totalità delle malformazioni” .

Inoltre la “mortalità per tumore a fegato e pancreas nei maschi è significativamente associata nel livello di esposizione più elevato” e si registrano inoltre incrementi anche di incidenza per tumore al pancreas nei maschi e, nella coorte di Modena più a lungo indagata, incrementi per tumore al polmone nei maschi, tumore al colon,ovaio ed endometrio nelle femmine e linfomi non Hodgkin in entrambi i sessi.

Segnaliamo che tali rischi, visti i tempi di latenza delle patologie tumorali, potrebbero non essersi ancora manifestati in maniera totale nelle altre coorti che non risultano altrettanto indagate come quella di Modena per quanto attiene l'esposizione temporale.

Inoltre non ci sembra che siano stati indagati effetti a breve termine, in particolare nei bambini, quali i ricoveri per patologie respiratorie e cardiache, indicatori eccellenti di danni immediati alla salute umana e "premonitori" dei danni a più lungo termine.

Ricordiamo che un recente studio condotto a Seoul su 4 inceneritori che rispettano i limiti emissivi ha valutato - per soli 4 inquinanti ( PM10, NOx, SO2, CO) - un carico complessivo di morti e malati di ben 297/persone anno!

Se poi si tiene conto che in letteratura gli studi che hanno prodotto i risultati più significativi hanno indagato popolazioni residenti entro 10 km e sono stati condotti su decine di impianti (nel Moniter indagati 8 impianti per un raggio di 4 km ciascuno), le nostre preoccupazioni non possono che aumentare. Spiace inoltre constatare che nello studio Moniter, costato 3 milioni e 400 mila euro e che ha previsto sofisticate indagini ambientali, la ricerca della diossine sia stata fatta nel particolato aereo e non in polli o altri matrici viventi dove effettivamente questi inquinanti si accumulano come esami autonomamente condotti a Forlì hanno evidenziato.

Non può quindi che destare profondo sconcerto la rassicurazione a pieno campo operata dai decisori politici con il comunicato stampa emesso dalla Giunta Regionale che letteralmente recita: ” l’indagine epidemiologica condotta nell’ambito di Moniter non mostra un incremento del rischio nè per patologie tumorali, nè per la mortalità in generale.. Rimane solo la conferma di un aumento delle nascite pre termine....Anche questo dato rimane tuttavia entro la media regionale e non è correlato a nessun aumento di rischio per la salute dei neonati”.

A nostro avviso , ma evidentemente anche per il Presidente del Comitato Scientifico che ha invitato a ritirare il comunicato suddetto, i risultati di Moniter sono quanto meno segnali da non sottovalutare, tanto più che viviamo nella Pianura Padana, una delle aree più inquinate del pianeta.

Pertanto, in accordo con i colleghi di Seoul, non possiamo che ribadire che: " nessun ulteriore aggravio per la salute umana proveniente dall'incenerimento dei rifiuti può essere considerato accettabile" .

3 dicembre 2011



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