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mercoledì 20 giugno 2012
Parte la gara per il primo lotto di manutenzione straordinaria per il manto stradale
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sabato 16 giugno 2012
Da materia prima a rifiuti...perchè?
Le risorse del pianeta sono limitate, perchè la nostra classe dirigente si comporta come se
fossero infinite?
lunedì 11 giugno 2012
Un'alta politica è possibile?
Un'alta
politica è possibile?
Animo Nichelino verso una
lista civica di cittadinanza attiva e democrazia diretta.
La politica di oggi è insensibile ai
problemi dei cittadini, quella della nostra città, Nichelino, non è
da meno.
Negli ultimi quattro anni la nostra
associazione ha presentato numerose richieste di spiegazioni,
chiarimenti, controproposte e una petizione. Ci siamo (pre)occupati
del problema dell'incenerimento dei rifiuti (Gerbido) e della cattiva
gestione che ne deriva, ma allo stesso tempo siamo andati in tutti
quartieri della nostra città per ribadire e discutere insieme
sull'importanza della raccolta differenziata. Ci siamo battuti per
una raccolta porta a porta dei rifiuti e per l'applicazione della
tariffa puntuale. Ci siamo occupati di sprechi e malfunzionamenti, di
salute e barriere architettoniche. Tuttavia per la maggior parte di
queste richieste e attività l'unica risposta è stata la totale
indifferenza.
L'unico “rapporto” che le
istituzioni politiche hanno con i cittadini è limitato alle sole
campagne elettorali, una vola spenti i riflettori quasi nessuno sa
cosa succede nei corridoi dei palazzi della politica e le promesse
cadono nel vuoto, rivelandosi per quello che sono: false! Questo in
parte accade perché le decisioni vengono prese nelle retrovie dei
partiti e imposte ai cittadini, senza chiedere la loro opinione ma
sopratutto senza ascoltare. Tutto questo innesca un meccanismo
antidemocratico e frustrante poiché ciò per cui votiamo si rivela
poi essere al servizio di altri poteri (economici, finanziari,
partitici, lobby, mafie, ecc...) e non al nostro servizio. Sì, al
nostro servizio! Non dobbiamo avere paura di dirlo: li paghiamo noi,
sono nostri dipendenti! Siamo cittadini non sudditi!
E' possibile fermare questo sistema
che inevitabilmente, per come è fatto, si ritorce contro tutti noi e
le nostre famiglie? E' sufficiente non delegare più le
responsabilità ai sostenitori e rappresentanti della mala-politica,
magari non andando più a votare? Secondo noi di Animo la risposta a
queste domande sta nell'evoluzione del nostro sistema democratico
verso un sistema di democrazia diretta e dunque di una cittadinanza
attiva: i cittadini non delegano più, ma si rimboccano le maniche e
si fanno carico dei loro problemi, dei problemi comuni. Poiché
l'interesse più Alto è quello di tutti! Rifiutare i personalismi, i
protagonismi, le gerarchie; favorire la partecipazione diretta, la
responsabilità collettiva, lo spirito di servizio per il bene
comune. Esistono già realtà in Italia e soprattutto all'estero che
hanno adottato questo modello; Un modello che richiede conoscenza e
consapevolezza da parte dei cittadini ma che è quasi impossibile
strumentalizzare, manipolare e violentare.
Questo implica superare la
contrapposizione tra la sinistra e la destra (entrambe fautrici di
una politica economica basata sulla crescita illimitata) e l’insieme
della partitocrazia, a favore di un diverso modello culturale, che
privilegia la sostenibilità alla crescita e allo sviluppo economico
a tutti i costi. Valorizzare la famiglia, la dimensione locale, il
lavoro di territorio, lo sviluppo di comunità per alimentare il
senso di solidarietà, di fiducia reciproca, di mutuo aiuto.
Dobbiamo uscire da quello che per molti
di noi è il vero sport nazionale: lamentarsi; Lamentarsi non è più
sufficiente, chi ci governa ha da decenni imparato a “gestire” le
nostre proteste: ha distrutto il sistema pensionistico e sta
calpestando i diritti dei lavoratori, nonostante le proteste.
Sta smantellando il sistema sanitario e
quello dell'istruzione in favore di logiche privatistiche. Che fine
faranno i nostri beni comuni, fatti di fatiche dei cittadini, sforzi
in comune e solidarietà? Non li tuteleremo con le parole e le
proteste ma solo con i fatti, riappropriandoci della politica a
partire dalla nostra città. Chi ci governa, di fatto, pecca di
mancanza di trasparenza e allo stesso tempo vuole convincerci che i
beni comuni sono cose ormai superate e insostenibili economicamente,
ma non ci da spiegazioni chiare e, soprattutto, non
ci dice che fine fanno i nostri soldi... Noi però leggiamo i
giornali, quelli veri che, di quando in quando, scoprendo l'ennesimo
scandalo, ci informano sulla fine dei nostri soldi... Tangenti,
partiti, stipendi e privilegi politici, banche, opere inutili come
il TAV (per piacere non chiamatelo LA TAV, è il Treno Alta Velocità)
e gli inceneritori, opere finanziate e mai realizzate, evasione,
criminalità e mafie, ecc... Siamo tutti nella stessa barca, ci vuole
una maggiore visone d'insieme e non possiamo più ragionare a
compartimenti stagni come ci hanno inculcato: questo è un sistema
che comprende tutti questi mali e che cerca giorno dopo giorno di
soffocare la nostra libertà. Non permettiamolo. La nostra
costituzione sta ancora tenendo e può ancora tutelarci, ma è messa
a dura prova, se proprio dobbiamo modificarla facciamolo noi, non
lasciamo l'onere ai soliti noti che chiedono il nostro consenso ogni
cinque anni e obbediscono poi ad altri... Non
dobbiamo essere schiavi della globalizzazione, non dobbiamo essere
dipendenti dalle scelte di altri e dei “furbetti di quartiere”.
L’autonomia decisionale è un pilastro che ciascuno di noi deve
ricostruire dentro di sé!
Un modello di vita sostenibile a
salvaguardia dell'umanità.
Le attuali forze politiche (partiti e
coalizioni varie) hanno come fondamento del loro sistema di valori
l'identificazione del benessere con la crescita del prodotto interno
lordo (PIL) non curanti del vero benessere fisico (salute) e psichico
della persona. Come se il metro di misura dell'essere umano fosse ciò
che possiede e non ciò che è come sta in quanto uomo o donna.
Dunque queste forze si sono fatte carico di imporre misure per
favorire la crescita ed eliminare eventuali ostacoli che le si
frapponevano, per aumentare i consumi, causando una crisi di
sovrapproduzione e la conseguente crisi ambientale e di valori.
Occorre dunque, ora, elaborare
strumenti di analisi economica e di politica economica alternativi a
quelli finalizzati a
rilanciare la crescita della produzione di merci. Occorre dimostrare
nei fatti che si può e si deve indirizzare la ricerca scientifica e
le innovazioni tecnologiche a ridurre gli sprechi di energia, gli
sprechi di materie prime e la quantità dei rifiuti. Occorre
perseguire una crescita guidata dei settori produttivi funzionali al
superamento della crisi ambientale e una decrescita guidata dei
settori che la rendono sempre più grave.
Si
dovrà energicamente combattere contro licenziamenti e disoccupazione
avviando una progressiva e generalizzata riduzione dell'orario di
lavoro, siamo uomini non macchine.
Dobbiamo
favorire lo sviluppo di tecnologie che accrescono l’efficienza
nell’uso delle materie prime e dell’energia, che accrescono la
durata e la riparabilità degli oggetti, che consentono di recuperare
i materiali di cui sono composti quando vengono dismessi, comportando
una riduzione dei consumi a parità di benessere.
Se al
posto degli attuali parametri quantitativi si utilizzassero parametri
qualitativi nella valutazione delle attività produttive, la
conseguenza sarebbe una diminuzione degli sprechi e della produzione
di merci. In definitiva è necessario individuare parametri
differenti per le attività produttive; riscoprire nel fare bene, e
non nel fare sempre di più, il senso autentico del lavoro; nello
stare bene con se stessi e con gli altri nei luoghi in cui si vive, e
non nel tanto avere, il senso della vita.
Secondo noi di Animo Nichelino,
recuperare un’altra idea di futuro che vada a tutelare le risorse
disponibili, che mostri uno stile di vita più sobrio ed
ecosostenibile, che spieghi nuovamente il concetto di “comunità”
(attualmente sbiadito nella mente di molti cittadini), che sappia
rendere i territori auto sostenibili è una prerogativa ormai
irrinunciabile per un vero cambiamento e l'abbattimento del nostro
malessere.
Ci rendiamo conto che questo
malessere è diffuso, ci chiediamo appunto se un'altra politica è
possibile, vogliamo discuterne apertamente insieme a voi e a tutti
coloro che sono stufi di questo meccanismo in favore di un mondo a
misura d'uomo e sostenibile per le future generazioni. L'economia, la
finanza, le banche la politica, il lavoro, ecc... devono essere
strumenti a misura dell'uomo come non lo sono mai stati e non l'uomo
schiavo di essi.
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